Aveva un sogno nel cassetto Cristina Esposito e oggi quel sogno, costato sacrificio e fatica, è diventato una realtà.
Trentottenne, imprenditrice palermitana, con una figlia di dodici anni da fare crescere e un compagno da amare, Cristina giovane donna determinata ha portato a Palermo una nuova realtà: una scuola di moda e sartoria, la “Mode school”, in uno dei quartieri più difficili e periferici della città: Bonagia.
Così in un locale, che un tempo era il circolo ricreativo per i ragazzi della cooperativa, che si trova in via Guido Rossa, 3, vicino al cinema Lubitsh, oggi c’è una scuola dove si insegna l’arte di disegnare abiti, a cucirli.
Un’arte, quella della sartoria, che era in città riservata ad una élite. Oggi non è più così grazie alle idee di Cristina.
Una scuola, dicevamo, dove è possibile studiare, confrontarsi, lavorare. «È un’industria culturale e settore delle arti che unisce artigianato, conoscenza del passato e del presente, dei vecchi e dei nuovi materiali», spiega l’imprenditrice palermitana. Sono corsi di studio rivolti agli studenti « interessati alla progettazione moda e al costume».
Cristina ha anche importato in città il metodo Sitam. Un metodo nato a Padova nel 1946, «anno in cui la famiglia Padovani, già nota per la sua tradizione nel campo della sartoria, mette a punto un particolare strumento di lavoro, la SQUADRA tecnica (DIMA), che permette a chiunque, in breve tempo, di tagliare con sicurezza su stoffa qualsiasi capo di abbigliamento».
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